Introduzione al concetto di "ARTE PSICOFISICA" 2006

Ritengo che gli ultimi esiti della mia ricerca artistica siano inerenti al profilarsi di una cultura più compiuta e partecipativa con ogni aspetto della nostra società, destinata a comprendere varie differenziazioni in un concetto unitario del tutto. La meccanica quantistica si è ormai affacciata alla ribalta del terzo millenio con tutta la sua prorompenza, tale da sembrare magica mentre di magia non c'è proprio traccia: tutto è energia viva e "cosciente" in perpetua trasformazione, non esiste nulla di trascendentale.

Metterò intanto in evidenza l'aspetto delle particelle correlate non locali (accadimento simultaneo a qualsivoglia distanza). La documentazione scientifica non nutre dubbi sulla sua sconcertante e meravigliosa realtà, mostrata per la prima volta nel 1982 da un famoso esperimento da Alain Aspect. Questo esperimento nasce dall'altrettanto famoso paradosso EPR fatto da Einstein, Podolski e Rosen, esperimento mentale e logico che aveva come finalità la coservazione dello SPIN (rotazione destrorsa o sinistrorsa delle particelle subatomiche). Immaginiamo un elettrone con spin zero e dividiamolo a metà: avremo due elettroni con spin + 1/2 e spin - 1/2 che, una volta riuniti, daranno l'elettrone di partenza con spin zero. Essendo l'universo logico, il risultato finale non può che essere quello sopra descritto. Ma l'aspetto sconcertante è che se dividiamo questi due elettroni (della stessa natura quantica) uno qui in laboratorio e l'altro dall'altra parte dell'universo e facciamo in modo di invertire lo spin di quello in laboratorio, anche l'altro elettrone invertirà istantaneamente il proprio spin. L"informazione" ricevuta non può avvenire attraverso lo spazio che li separa, è proibito dal limite della velocità della luce (300.000 Km. circa al secondo) e gli scienziati non sanno dare risposte.

La risposta viene invece dalla "Sincronicità" (fattore psichico) di Carl Gustav Jung e dai fisici Wolfang Pauli (Premio Nobel per il Principio di Esclusione) e David Bohm (da taluni scienziati considerato il più grande fisico quantistico del secolo scorso), scomparso a Londra nel 1992. La sincronicità, che si può identificare con ciò che in fisica si chiama Entanglement (intreccio), ha la sua intrinseca natura nell'Archetipo (complesso energetico basato sulla simbolica ricca di puri contenuti e "votati" alla finalità spirituale, in cui il fare coscienza ne è il costituente fondante).

La Sincronicità è un Archetipo, anzi il Grande Archetipo, che si identifica in ciò che chiamiamo potenziale quantico (ma anche vuoto quantico, campo di punto zero, inconscio colletivo ecc.), che, in ultima analisi, sarebbe meglio definire "Funzione Mentale". Essendo atemporale, il suo manifestarsi è di natura Olografica, quindi istantanea e ubiquitaria, tale da rendere la nostra realtà illusoria eppure percepibile come "La Realtà" in relazione al nostro vincolo delle tre dimensioni più una. Essa non si muove affatto: ciò che avviene nel mondo è risonanza, l'energia si cristallizza attraverso le vibrazioni date dalla Mente a bassa intensità. Si attua così una trasformazione tra l'atemporalità della psiche e la fisicità dell'oggetto temporale. Lo scopo fondante di questa perfezione sta nel fare "Coscienza", ed è la vera ragione dell'esistere, dove il bene e il male ne sono le dirette conseguenze. Tutto è in perpetua trasformazione data dall'energia, increata ed eterna, tramite configurazioni simmetriche e finalistiche della Sincronicità.

La sincronicità è l'aspetto unificante (per similitudine), infinitamente variegata nei suoi composti esplicativi: dai gradi più "semplici" (particelle subatomiche) fino all'essere umano come ad esempio la percezione telepatica.

Già Wolfang Pauli, nel suo "Principio di esclusione", aveva concluso che la particella esclusa (stessa natura quantica) non fosse accettata nella sua orbita per via di un fattore acausale, la cui repulsione o attrazione si basa sulla simmetria, che è sia significativa (la chimica che conosciamo) che finalistica (la possibilità di fare Coscienza) in base ad un "Progetto" panteistico di scambi permanenti di informazioni tra le particelle subatomiche. In continua, frenetica dissoluzione nell'Ordine Implicato, per poi cristallizzarsi nell'Esplicato (David Bohm) fluttuando tra onda e particella.

Venendo alla mia pittura, io mi baso sull'ordine implicato, sulla simmetria e la sincronicità come forma geometrica rappresentata dall'archetipo. Tutto questo può essere espresso con qualsivoglia mezzo espressivo, ma il mio è, appunto la tela.

L'enigma affascina, ma la chiarezza aiuta.

Se prendo un pezzo di carta e lo piego in tre,poi ne traccio tutt'intorno ai bordi dei disegni e li ritaglio, faccio così una "FORMA PRIMARIA", cioè vuota. Una volta aperto il foglio, mi trovo ovviamente delle forme tutt'intorno perfettamente simmetriche. Queste, come "FORME DERIVATE", non si possono contestare. Ora, il colore si fa spessore su di esse, pertanto diventano "FORMA TOTALE" e piena, cioè, il vuoto si fa materia. Il perimetro invece rimane "VUOTO PRIMARIO", metto le virgolette perchè il vuoto proprio non esiste (esperimento quantistico molto ben dimostrato). Allora, questo potenziale iniziale, che ha generato il pieno del foglio (Universo), non può essere materia ordinaria, ma è ciò che chiamiamo PSICHE. Cosicchè, la psiche, si fa materia costituente il legame con se stessa attraverso la proiezione Olografica. Tutto ciò, è naturalmente PSICOFISICA e il fatto di essere espressa su di una tela, sia pure bidimensionale, non si può che definire "ARTE PSICOFISICA". A questo punto mi pare proprio che sul dipinto il legame sia chiaro, tenendo anche conto che la psiche è mimesi.

In ultima analisi ritengo l'Ordine Implicato-Esplicato sufficentemente motivato. Mi pare anche di poter definire la mia pittura, il prolungamento, non solo del MAGICO PRIMARIO, ma anche dell'ARTE CONCETTUALE, essendo essa del tutto inerente alla cultura classica, come ad esempio la fisica Standard (Newton-Einstein), mentre il mio intento, sta nell'unificare il Tutto con i contenuti della "MECCANICA QUANTISTICA". Da Planck in poi.

Quindi, sia l'IDEA dell'arte concettuale, che la BELLEZZA del magico primario, dovranno necessariamente farsi tutt'uno, per darsi ad un lavoro più esaustivo.

Intanto il Padre Eterno sta a guardare.